
Dolori muscolari post-allenamento che non ti danno tregua? Gli integratori di curcumina, il potente principio attivo della curcuma, potrebbero essere la soluzione naturale che stai cercando. Dopo workout intensi, la risposta infiammatoria muscolare assume un ruolo essenziale nella rigenerazione dei tessuti: in questo contesto gli straurdinari effetti riparativi di questa spezia millenaria stanno conquistando il mondo scientifico. Ma funziona davvero? Scopriamo insieme cosa dice la ricerca più recente sull’efficacia degli integratori di curcumina per accelerare il recupero e ridurre il dolore muscolare negli atleti.
- Esiste un integratore che mi aiuti nel recupero post-workout?
- Cosa dicono gli studi più recenti?
- Cambiamenti strutturali e funzionali durante l’esercizio
- Esiste dunque un integratore che possa aiutare nel recupero post-workout?
- Ruolo della curcumina nel recupero post-allenamento
- Un problema della curcumina: la scarsa biodisponibilità
- Conclusioni: il potenziale della curcumina nel recupero post-workout
- Bibliografia
Esiste un integratore che mi aiuti nel recupero post-workout?
Negli ultimi anni, l’interesse verso strategie naturali per favorire il recupero muscolare dopo l’attività sportiva è cresciuto in modo significativo, soprattutto tra atleti e appassionati di fitness.
Gli allenamenti intensi – in particolare quelli che includono esercizi eccentrici. cioè quelli nei quali un muscolo si allunga mentre sta ancora contraendosi, come succede p.es.ai quadricipiti durante la fase di discesa lenta in uno squat – possono provocare microlesioni delle fibre muscolari, riduzione temporanea della forza, dolore e aumento della permeabilità delle membrane cellulari.
La durata del recupero dipende da diversi fattori, come l’intensità dello sforzo e i gruppi muscolari coinvolti. Tuttavia un ruolo chiave è svolto dalla risposta infiammatoria, essenziale per la rigenerazione dei tessuti.
In questo contesto, la curcumina – la principale molecola attiva della curcuma – si distingue per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Tali caratteristiche possono essere ulteriormente potenziate grazie a tecniche di incapsulamento volte a migliorarne la stabilità e l’assorbimento.
Ma può l’integrazione con curcumina contribuire a ridurre i danni muscolari e l’infiammazione indotti dall’esercizio fisico?
Cosa dicono gli studi più recenti?
Per dare risposte attendibili alle domande sull’efficacia dell’integrazione con la curcumina nell’ambito del recupero post-workout, prenderemo spunto da una recente revisione sistematica spagnola pubblicata sul Journal of the International Society of Sports Nutrition:
Daniel Vasile, P. R., Patricia, M. L., Marta, M. S., & Laura, E. (2024). Evaluation of curcumin intake in reducing exercise-induced muscle damage in athletes: a systematic review. Journal of the International Society of Sports Nutrition, 21(1), 2434217. https://doi.org/10.1080/15502783.2024.2434217
Cambiamenti strutturali e funzionali durante l’esercizio
Cosa succede al muscolo durante e dopo un esercizio fisico, specie se di natura eccentrica? Quali sono i meccanismi che portano al dolore e alla forza nei giorni seguenti?
Proviamo a fare un piccolo quadro della situazione.
Durante l’attività fisica, le cellule muscolari (miociti) subiscono modifiche strutturali temporanee che possono portare a:
- una riduzione della forza e della potenza,
- alla comparsa di dolore muscolare a insorgenza ritardata (Delayed Onset Muscle Soreness, DOMS),
- a infiammazione,
- a una limitazione dell’ampiezza di movimento e
- a un rilascio nel sangue di enzimi e proteine tipiche del tessuto muscolare, come la creatina chinasi (CK) o la mioglobina.
1. Riduzione della forza e della potenza
1.1 – Le alterazioni nella struttura delle fibre muscolari
L’esercizio fisico provoca piccole alterazioni nella struttura delle fibre muscolari che possono attivare una risposta adattiva mediata da specifici segnali cellulari. Tuttavia, quando si tratta di esercizi eccentrici molto intensi la probabilità di una risposta infiammatoria più marcata nei muscoli aumenta esponenzialmente.
1.2 – La diminuzione della forza muscolare è un affidabile indicatore del danno
La diminuzione della forza muscolare nei giorni successivi a un esercizio eccentrico è considerata uno degli indicatori più affidabili di danno muscolare indotto dall’attività fisica. Al contrario, parametri come il dolore, la concentrazione di creatina chinasi (CK) o i livelli di infiammazione non sempre mostrano una correlazione diretta con il reale grado di lesione.
Il livello di perdita di forza è anche un buon indicatore dell’entità del danno a livello istologico. In certi casi, dopo un esercizio eccentrico, la forza muscolare può ridursi fino al 62%. L’entità di questa perdita e i tempi di recupero dipendono in genere dall’intensità dello stimolo e dal fatto che sia o meno un’attività nuova per l’organismo.
1.3 – Da cosa è causata la diminuzione della forza muscolare post-workout?
Studi condotti su modelli animali hanno permesso di chiarire alcuni meccanismi molecolari alla base del calo di forza.
Durante i movimenti eccentrici, la tensione meccanica esercitata stira i sarcomeri oltre il normale limite di sovrapposizione dei filamenti, fino a causarne la rottura.
Questo danneggiamento dei sarcomeri riduce direttamente la capacità di generare forza e determina un sovraccarico delle strutture di membrana e dei tubuli T (trasversali). Questi ultimi sono una struttura che garantisce la contrazione simultanea e coordinata di tutta la sezione trasversale della fibra muscolare.
Questo processo di sovraccarico porta all’apertura di canali sensibili allo stiramento, aumentando la permeabilità della membrana e compromettendo l’accoppiamento eccitazione–contrazione.
1.4 – Le calpaine e la degradazione delle proteine contrattili
Il successivo ingresso di calcio extracellulare attraverso questi canali — attivati sia dallo stiramento sia dalla maggiore permeabilità della membrana — attiva le calpaine. Queste ultime sono enzimi calcio-dipendenti che degradano le proteine contrattili e quelle coinvolte nell’accoppiamento eccitazione–contrazione deteriorate dall’esercizio e non più funzionanti.
2. Il dolore muscolare a insorgenza ritardata o Delayed Onset Muscle Soreness (DOMS)
Il dolore muscolare raggiunge il picco tra le 24 e le 72 ore dopo l’allenamento e tende a diminuire nell’arco di 5–7 giorni.
Questo dolore, noto come dolore muscolare a insorgenza ritardata o Delayed Onset Muscle Soreness (DOMS), non corrisponde sempre al reale stato di danneggiamento delle fibre muscolari. Inoltre può variare molto tra individui diversi sottoposti allo stesso tipo di esercizio.
Secondo gli studi più recenti, il dolore post-esercizio è causato:
- da danni strutturali alle fibre,
- da alterazioni dell’omeostasi del calcio e
- dalla sensibilizzazione delle terminazioni nervose.
2.1 – Il ruolo delle fibre muscolari Aδ e C nella nocicezione
Esperimenti su modelli animali hanno mostrato che la trasmissione del dolore muscolare (nocicezione) è mediata da sottili fibre muscolari afferenti (fibre Aδ e C).
Dopo un esercizio eccentrico, queste fibre diventano più sensibili agli stimoli meccanici, dando origine all’iperalgesia meccanica post-esercizio.
Questa aumentata sensibilità del sistema nocicettivo è un segno di sensibilizzazione nervosa: esercizi insoliti e molto impegnativi — in particolare le contrazioni eccentriche — portano spesso a una maggiore sensibilità e “tensione” muscolare al tatto.
3. La risposta infiammatoria
La risposta infiammatoria indotta dall’esercizio rappresenta un meccanismo fondamentale nel processo di recupero e rigenerazione muscolare. L’intensità di questa risposta dipende da diversi elementi: la “novità” dello stimolo (se il movimento non è abituale per il corpo), il gruppo muscolare coinvolto, la modalità di attivazione muscolare e le caratteristiche individuali.
Il processo coinvolge diverse popolazioni cellulari del sistema immunitario , tra cui neutrofili, macrofagi, mastociti, eosinofili, linfociti regolatori CD8 e linfociti T, che cooperano per riparare le fibre danneggiate.
4. L’aumento della permeabilità della membrana muscolare e il rilascio nel sangue di proteine specifiche
Oltre al dolore, gli esercizi eccentrici determinano inoltre un aumento della permeabilità della membrana muscolare e il rilascio nel sangue di proteine specifiche del muscolo, tra cui creatina chinasi, mioglobina, troponina e catena pesante della miosina.
Tra questi marcatori, la creatina chinasi è il più utilizzato nella ricerca scientifica per la sua facilità di identificazione e il basso costo delle analisi [26]. L’entità dell’aumento della creatina chinasi sierica e il momento in cui raggiunge il picco variano in base al tipo di esercizio e ai muscoli coinvolti.
L’ipotesi più accreditata per spiegare l’aumento della permeabilità di membrana fa riferimento all’attivazione dei canali del sodio e del calcio, stimolati dallo stiramento, come dimostrato dall’aumento della concentrazione di questi ioni dopo esercizio eccentrico.
Esiste dunque un integratore che possa aiutare nel recupero post-workout?
Si, ed è proprio il principio attivo di una pianta che vanta, per le sue proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti, una tradizione millenaria: la curcuma.
La pianta della curcuma (Curcuma longa), viene coltivata diffusamente in Indonesia, Cina e India, ed è tradizionalmente utilizzata nella medicina ayurvedica da più di 5.000 anni come erba medicinale per varie condizioni patologiche come malattie dermatologiche, infezioni e riduzione dell’infiammazione, dello stress e della depressione. Per la Food and Drug Administration degli Stati Uniti la curcuma viene riconosciuta come sicura.
Le proprietà terapeutiche benefiche della curcumina, il principale composto naturale estratto dalla pianta di curcuma, sono state associate alla sua struttura chimica, che le consentono di interagire con le molecole all’interno della cellula producendo effetti benefici principalmente antiossidanti e antinfiammatori.
Vediamo come fa la curcumina a migliorare il recupero post-esercizio.
Ruolo della curcumina nel recupero post-allenamento
Effetti della curcumina sullo stress ossidativo
La curcumina dimostra effetti protettivi significativi contro lo stress ossidativo indotto dall’esercizio fisico attraverso molteplici meccanismi d’azione.
Una ricerca condotta da Takahashi et al. su ha evidenziato come l’integrazione con 90 mg di curcumina, somministrata due ore prima dell’attività fisica, sia in grado di prevenire l’aumento delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) nel siero post-esercizio, fenomeno invece osservato nel gruppo placebo.
Parallelamente, lo studio di Roohi et al. ha documentato un incremento della capacità antiossidante plasmatica totale che persiste fino a 48 ore dopo l’esercizio in tutti i gruppi trattati, estendendosi fino a 7 giorni nel gruppo che ha assunto curcumina. Questo effetto protettivo si manifesta anche attraverso l’aumento della concentrazione di enzimi antiossidanti chiave come la superossido dismutasi e la glutatione perossidasi.
Questi risultati suggeriscono pertanto che l’integrazione di curcumina può mitigare lo stress ossidativo indotto dall’esercizio migliorando la capacità antiossidante del sangue.
Curcumina e danno muscolare ad esordio ritardato (DOMS)
Gli studi clinici hanno documentato in modo consistente la capacità della curcumina di ridurre significativamente il dolore muscolare ad esordio ritardato (DOMS) e le lesioni muscolari associate all’attività fisica intensa
Gli effetti della formulazione Meriva® sulle lesioni muscolari
La ricerca di Drobnic et al. del 2014, condotta su diciannove volontari maschi moderatamente attivi utilizzando Meriva® (una formulazione di curcumina a biodisponibilità migliorata), ha dimostrato che la somministrazione di 200 mg di curcumina due volte al giorno, iniziata 48 ore prima dell’esercizio e continuata per 24 ore dopo, ha prodotto una riduzione visibile delle lesioni nel compartimento posteriore della coscia evidenziabile tramite risonanza magnetica.
Ne risulta una conseguente riduzione della percezione del dolore nelle estremità inferiori.
La riduzione del DOMS
La ricerca di Nicol et al. ha evidenziato come l‘integrazione di curcumina prima e dopo esercizi eccentrici sia particolarmente efficace nel ridurre il DOMS. Similmente, Hillman et al. ha quantificato una significativa diminuzione del dolore auto-riferito durante l’esecuzione di squat e dopo esercizi di salto verticale rispetto al gruppo placebo.
Un aspetto particolarmente interessante emerge dagli studi di Tanabe et al., che hanno analizzato gli effetti della integrazione con curcumina prima e dopo l’esecuzione di esercizi eccentrici: non solo è stata registrata la riduzione del dolore ma anche il miglioramento della gamma di movimento del gomito, attribuendo questo beneficio alla diminuzione del dolore muscolare stesso.
I tempi di assunzione sono importanti!
Crucialmente, quest’ultima ricerca ha rivelato che l’efficacia terapeutica della curcumina è strettamente correlata al timing di assunzione:
- quando consumata prima dell’esercizio, la concentrazione plasmatica raggiunge circa 40,0 ng/ml durante l’attività fisica per poi scendere a valori quasi nulli dopo due giorni, mentre
- l’assunzione post-esercizio mantiene concentrazioni stabili di 40-50 ng/ml per quattro giorni consecutivi, risultando più efficace per il recupero muscolare.
Basandosi su questi risultati, emerge una strategia di supplementazione differenziata per ottimizzare i benefici della curcumina nell’ambito sportivo. L’evidenza scientifica suggerisce che:
- l’assunzione di curcumina prima dell’esercizio fisico possa essere particolarmente efficace nel contrastare l’infiammazione acuta iniziale, mentre
- la somministrazione post-attività risulta più vantaggiosa per accelerare i processi di recupero, specialmente dopo attività che coinvolgono contrazioni eccentriche.
Tuttavia, l’interpretazione degli effetti analgesici della curcumina nella pratica sportiva presenta una complessità notevole, poiché la maggior parte dei miglioramenti documentati si concentra su discipline caratterizzate da esercizi eccentrici, notoriamente associati a danni muscolari sostanziali.
Gli effetti sullo stress della curcumina nel ciclismo
Questa specificità d’azione trova però un’interessante eccezione negli studi condotti da Sciberras et al. e Kisiolek et al..
Queste ricerche hanno esaminato gli effetti della curcumina nel ciclismo, una disciplina sportiva caratterizzata dall’assenza di contrazioni eccentriche o carichi d’impatto significativi. Nonostante queste caratteristiche biomeccaniche diverse, entrambi i lavori hanno documentato un miglioramento statisticamente significativo nella percezione dello stress.
I gruppi che hanno assunto curcumina hanno riportato livelli di stress inferiori, contribuendo a un miglioramento del benessere generale dei partecipanti.
Questi risultati apparentemente contraddittori suggeriscono che i meccanismi d’azione della curcumina potrebbero estendersi oltre la semplice protezione dal danno muscolare meccanico.
Infatti potrebbero probabilmente coivolgere pathway neurobiologici e psicofisiologici più complessi nella modulazione della percezione dello stress e del recupero sportivo. Si aprirebbero così nuove prospettive per l’utilizzo di questo composto in diverse discipline atletiche indipendentemente dal tipo di contrazione muscolare predominante.
La percezione del dolore
L’analisi dei biomarcatori infiammatori rivela una sorprendente complessità nella relazione tra infiammazione e percezione del dolore.
Mentre diversi studi hanno confermato la riduzione significativa di IL-8 nelle prime due ore post-esercizio nel gruppi trattati con la curcumina, la ricerca di McFarlin et al. ha evidenziato un fenomeno paradossale: la diminuzione dei biomarcatori infiammatori (IL-8 e TNF-α sostenuta per 2-4 giorni) non si è sempre tradotta proporzionalmente in riduzione del dolore muscolare.
Questa dissociazione tra miglioramento biochimico e percezione soggettiva suggerisce che la curcumina agisca attraverso pathway differenti nella modulazione dell’infiammazione. I suoi effetti benefici si potrebbero estendere oltre la semplice modulazione delle citochine pro-infiammatorie.
La riduzione del dolore muscolare, indipendente dai biomarcatori, potrebbe coinvolgere componenti psicologiche non valutate o meccanismi neurobiologici più complessi nella modulazione centrale della percezione dolorosa. Ciò suggerirebbe un potenziale effetto placebo potenziato e indicherebbe un’interazione multidimensionale tra aspetti biochimici, neurologici e psicologici nel recupero sportivo mediato dalla curcumina.
Un problema della curcumina: la scarsa biodisponibilità
La curcumina, nonostante tutte le sue proprietà, presenta tuttavia forti limiti dal punto di vista farmacocinetico: la sua biodisponibilità orale, nel suo stato naturale, è estremamente limitata.
Questo composto polifenolico viene infatti rapidamente metabolizzato dal fegato attraverso processi di glucuronidazione e solfatazione, subendo così un esteso metabolismo di primo passaggio epatico, con conseguente eliminazione rapida dall’organismo. Questo, unito alla sua instabilità a pH fisiologico e alla scarsa solubilità in acqua, determina concentrazioni plasmatiche molto basse dopo l’assunzione orale, compromettendone significativamente l’efficacia terapeutica.
Ad esempio, una dose utile negli esseri umani dovrebbe includere almeno 5 g al giorno di ingestione orale di curcumina. Con capsule di 400 mg, questo significherebbero perciò 12-13 capsule al giorno, e chiaramente non è pratico. Con una dose di 5 g di curcumina naturale, la quantità di curcumina bioattiva presente nel sangue sarebbe probabilmente inferiore a 200 mg/giorno (< 5% di biodisponibilità della curcumina naturale).
Per superare queste limitazioni farmacocinetiche, sono state sviluppate nel tempo diverse strategie tecnologiche innovative.
L’associazione della curcumina col pepe nero
L’associazione con piperina, l’alcaloide del pepe nero (Piper nigrum), rappresenta uno degli approcci più consolidati: questo composto inibisce specifici enzimi epatici e intestinali, aumentando la biodisponibilità della curcumina fino al 2000% secondo alcuni studi clinici.
Va tuttavia precisato che questo effetto è di breve durata, e non comporta miglioramenti sulla stabilità della molecola. Inoltre la piperina, inibendo gli enzimi di detossificazione epatica, può compromettere l’eliminazione di altri farmaci assunti contemporaneamente. Infine un assorbimento così violento può portare a concentrazioni plasmatiche impreviste, aumentando il rischio di effetti avversi dose-dipendenti.
Tecnologie Avanzate per l’Ottimizzazione della Biodisponibilità
La ricerca farmaceutica ha sviluppato diverse strategie innovative per superare i limiti di assorbimento della curcumina:
Meriva® – Tecnologia Fitosomiale
Sviluppata da Indena, rappresenta il primo brevetto di curcumina fitosomiale. Questa formulazione combina curcuminoidi con fosfatidilcolina di soia, creando complessi molecolari che mimano la struttura delle membrane cellulari. Il meccanismo facilita il trasporto transmembrana e protegge i principi attivi dalla degradazione enzimatica intestinale. Studi clinici hanno documentato un aumento della biodisponibilità di circa 29 volte rispetto alla curcumina standard, con concentrazioni plasmatiche rilevabili fino a 8 ore post-somministrazione.
Longvida® – Solid Lipid Curcumin Particles (SLCP)
Brevettata dall’UCLA, utilizza una matrice lipidica proprietaria che incapsula la curcumina in microparticelle protettive. Questa tecnologia previene la degradazione gastrica e ottimizza il rilascio intestinale, permettendo alla curcumina di attraversare la barriera emato-encefalica. Gli studi farmacocinematici mostrano concentrazioni plasmatiche rilevabili per oltre 24 ore, con particolare accumulo nel tessuto cerebrale, caratteristica unica tra le formulazioni disponibili.
BCM-95® (Bio-Curcumax o Curcugreen)
Formulazione brevettata che combina curcuminoidi (86%) con oli essenziali naturali di curcuma (7-9%) e altri componenti della pianta. Questa sinergia naturale sfrutta l’effetto “entourage” dei composti originali della Curcuma longa, utilizzando gli oli essenziali come carrier biologici endogeni. La tecnologia elimina l’uso di additivi sintetici e piperina, mantenendo un profilo completamente naturale. Studi comparativi indicano una biodisponibilità 6,9 volte superiore alla curcumina standard.
CurcuWIN® – Tecnologia UltraSOL™
Sviluppata attraverso dispersioni solide molecolari, questa formulazione utilizza carrier idrofilici e tensioattivi naturali per creare una polvere libero-fluente con elevata solubilità acquosa. La tecnologia UltraSOL™ aumenta significativamente la superficie di contatto intestinale e accelera i processi di dissoluzione. Ricerche cliniche hanno dimostrato un aumento della biodisponibilità di 46 volte, con picchi plasmatici raggiunti in tempi più rapidi rispetto ad altre formulazioni.
Prospettive Cliniche: l’uso delle varie formulazioni
Queste strategie rappresentano un campo di ricerca in continua evoluzione, con implicazioni importanti per l’efficacia terapeutica della curcumina.
La scelta tra le diverse tecnologie dipende dagli obiettivi specifici:
- Longvida® per applicazioni neurotropiche,
- Meriva® per l’infiammazione sistemica,
- BCM-95® per un approccio completamente naturale, e
- CurcuWIN® per la massima biodisponibilità plasmatica.
L’argomento merita un approfondimento dettagliato che svilupperemo in un prossimo articolo dedicato.
Conclusioni: il potenziale della curcumina nel recupero post-workout
L’interesse scientifico verso la curcumina nel mondo dello sport è in costante crescita, e, come abbiamo potuto vedere, per ottime ragioni. Le ricerche più recenti stanno rivelando un panorama estremamente promettente per gli sportivi che cercano strategie naturali per ottimizzare il recupero muscolare.
In questi studi. gli atleti che hanno integrato formulazioni avanzate di curcumina nei loro protocolli di recupero riportano tempi di recupero significativamente ridotti, minor percezione del dolore muscolare tardivo (DOMS) e un ritorno più rapido ai livelli di performance pre-allenamento. Questi benefici si traducono in una maggiore capacità di sostenere carichi di allenamento intensi e frequenti, elemento cruciale per il miglioramento delle prestazioni sportive.
Il futuro della curcumina nella nutrizione sportiva appare estremamente promettente: infatti, con le nuove tecnologie di formulazione che continuano a migliorare la biodisponibilità e l’efficacia, questo straordinario composto naturale sta ridefinendo gli standard del recupero atletico.
Per chi si dedica allo sport con costanza e dedizione, la curcumina si sta rivelando un alleato prezioso nel migliorare concretamente i tempi di recupero e la qualità degli allenamenti.
Bibliografia
Daniel Vasile, P. R., Patricia, M. L., Marta, M. S., & Laura, E. (2024). Evaluation of curcumin intake in reducing exercise-induced muscle damage in athletes: a systematic review. Journal of the International Society of Sports Nutrition, 21(1), 2434217. https://doi.org/10.1080/15502783.2024.2434217
Nicol, L.M., Rowlands, D.S., Fazakerly, R. et al. Curcumin supplementation likely attenuates delayed onset muscle soreness (DOMS). Eur J Appl Physiol 115, 1769–1777 (2015). https://doi.org/10.1007/s00421-015-3152-6
Hillman, A. R., Gerchman, A., & O’Hora, E. (2021). Ten Days of Curcumin Supplementation Attenuates Subjective Soreness and Maintains Muscular Power Following Plyometric Exercise. Journal of Dietary Supplements, 19(3), 303–317. https://doi.org/10.1080/19390211.2021.1875101
Sciberras, J. N., Galloway, S. D., Fenech, A., Grech, G., Farrugia, C., Duca, D., & Mifsud, J. (2015). The effect of turmeric (Curcumin) supplementation on cytokine and inflammatory marker responses following 2 hours of endurance cycling. Journal of the International Society of Sports Nutrition, 12(1). https://doi.org/10.1186/s12970-014-0066-3
Kisiolek, J. N., Kheredia, N., Flores, V., Ramani, A., Lisano, J., Johnston, N., & Stewart, L. K. (2021). Short Term, Oral Supplementation with Optimized Curcumin Does Not Impair Performance Improvements Associated with High Intensity Interval Training. Journal of Dietary Supplements, 19(6), 733–746. https://doi.org/10.1080/19390211.2021.1936335
Nosrati-Oskouie, M., Aghili-Moghaddam, N. S., Tavakoli-Rouzbehani, O. M., Jamialahmadi, T., Johnston, T. P., & Sahebkar, A. (2022). Curcumin: A dietary phytochemical for boosting exercise performance and recovery. Food Science & Nutrition, 10, 3531–3543. https://doi.org/10.1002/fsn3.2983
Drobnic, F., Riera, J., Appendino, G., Togni, S., Franceschi, F., Valle, X., … Tur, J. (2014). Reduction of delayed onset muscle soreness by a novel curcumin delivery system (Meriva®): a randomised, placebo-controlled trial. Journal of the International Society of Sports Nutrition, 11(1). https://doi.org/10.1186/1550-2783-11-31
Chen, Y., Lu, Y., Lee, R. J., & Xiang, G. (2020). Nano Encapsulated Curcumin: And Its Potential for Biomedical Applications. International journal of nanomedicine, 15, 3099–3120. https://doi.org/10.2147/IJN.S210320